Paesaggio Rurale
L’ambito di Villa Bernaroli si inserisce
nel più vasto contesto rurale che occupa il settore occidentale del
territorio di Bologna, chiuso verso la città dall’asse
tangenziale-autostrada e incuneato tra l’abitato di Borgo Panigale e
l’insediamento artigianale e industriale di Zola Predosa.
Si tratta di un territorio rurale di pianura, con un’insolita veduta ravvicinata sulle colline bolognesi, che si trova ormai stretto dall’espansione della città, pur conservando ancora un forte significato storico-paesaggistico e una sua unitarietà, fondata sui territori delle antiche comunità di Olmetola (con il nucleo di Morazzo), Rigosa e, in piccola parte, Borgo Panigale, e si apre verso ovest, oltre gli argini del torrente Lavino attestati lungo il confine comunale, sulla vasta campagna della pianura occidentale bolognese, quasi in continuità con gli spazi rurali intorno al notevole complesso di Palazzo Albergati, sino a raggiungere idealmente le sponde del torrente Samoggia.
Si tratta, in effetti, della campagna bolognese forse più pregevole per qualità storico-paesaggistiche.
Il contesto è attraversato da significativi elementi della viabilità storica, con residui tratti di maglia centuriata. Anche se la pianura a sud della via Emilia tra Reno e Lavino risulta meno marcata dalle linee rettilinee della campagna centuriata, in questa porzione di alta pianura si possono in ogni caso individuare con certezza i due cardi di via della Salute e di via Felicina, che racchiudono a est e a ovest i terreni di Villa Bernaroli, segmenti di canali, fossi, siepi e filari alberati, in particolare un tratto dell’antica fossa Biancani e il lungo filare di ciliegi che da Villa Orlandini raggiunge via Ducati (quando piega vistosamente a ovest), e il decumano di via Olmetola, lungo il quale sono ancora presenti due caratteristiche edicole votive agli incroci di due diverse centurie, dove sono tipicamente posizionati anche i nuclei rurali.
Si tratta di un territorio rurale di pianura, con un’insolita veduta ravvicinata sulle colline bolognesi, che si trova ormai stretto dall’espansione della città, pur conservando ancora un forte significato storico-paesaggistico e una sua unitarietà, fondata sui territori delle antiche comunità di Olmetola (con il nucleo di Morazzo), Rigosa e, in piccola parte, Borgo Panigale, e si apre verso ovest, oltre gli argini del torrente Lavino attestati lungo il confine comunale, sulla vasta campagna della pianura occidentale bolognese, quasi in continuità con gli spazi rurali intorno al notevole complesso di Palazzo Albergati, sino a raggiungere idealmente le sponde del torrente Samoggia.
Si tratta, in effetti, della campagna bolognese forse più pregevole per qualità storico-paesaggistiche.
Il contesto è attraversato da significativi elementi della viabilità storica, con residui tratti di maglia centuriata. Anche se la pianura a sud della via Emilia tra Reno e Lavino risulta meno marcata dalle linee rettilinee della campagna centuriata, in questa porzione di alta pianura si possono in ogni caso individuare con certezza i due cardi di via della Salute e di via Felicina, che racchiudono a est e a ovest i terreni di Villa Bernaroli, segmenti di canali, fossi, siepi e filari alberati, in particolare un tratto dell’antica fossa Biancani e il lungo filare di ciliegi che da Villa Orlandini raggiunge via Ducati (quando piega vistosamente a ovest), e il decumano di via Olmetola, lungo il quale sono ancora presenti due caratteristiche edicole votive agli incroci di due diverse centurie, dove sono tipicamente posizionati anche i nuclei rurali.
Una delle centurie, ancora evidentissima per tre lati, comprende Villa
Bernaroli ed è tagliata nel suo angolo sud-orientale dalla sinuosa via
Morazzo, in magnifico contrasto con la rigidità della maglia viaria di
impianto romano; si tratta di una strada già ben descritta nel
Sei-Settecento dall’Ufficio Acque e Strade di Bologna, che si connota
per aver conservato, a parte il manto stradale asfaltato, tutte le
caratteristiche descritte all’epoca. Spicca in particolare il bel filare
di querce e aceri che fiancheggia la via in corrispondenza di Villa
Bernaroli.